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martedì 2 settembre 2014

La peperonata di babbo




Adoro i peperoni e la peperonata, seppur non da sempre. C'è stato un tempo, ormai lontano, in cui certi piatti e certi alimenti, non mi piacevano a prescindere. Era un discorso di antipatia a pelle, ma più che altro di pregiudizio, perché spesso e volentieri decidevo ancor prima di aver assaggiato che quella determinata cosa non faceva per me. Pazza! Quante delizie mi sono persa con questa stolta condotta.

Oggi la peperonata è per me uno dei piatti più irrinunciabili dell'estate. Certo, non leggerissima, talvolta un pelino vendicativa, ma talmente gioiosa e ricca di gusto che, quand'anche dovesse decidere di restare a fare compagnia al mio stomaco un po' più a lungo del dovuto, ne varrebbe a mio avviso comunque la pena.


Tuttavia, non tutte le peperonate sono uguali e devo ammettere che una buona come quella che mangio a Casa-Base non l'ho ancora trovata, a parte la mia of course! ;-D Vuoi perché la cucina di mamma e babbo è sempre un po' più speciale di quella di ogni altra persona o persino chef al mondo, dal momento che, anche inconsapevolmente, la si associa al proprio vissuto, alla propria fanciullezza e alla propria sfera affettiva, vuoi perché la cucina del mio babbo e della mia mamma è davvero, obiettivamente, parecchio e dico parecchio apprezzabile e infatti lo è anche al di fuori delle pareti domestiche.


Questa è una ricetta del mio babbo, che io e mia sorella abbiamo di recente affettuosamente ribattezzato l'Illuminato, proprio a sottolineare la sua innata modestia.
Il procedimento è semplicissimo, basta prendere tutti gli ingredienti a crudo e metterli in un tegame basso e largo o anche in una padella capiente in compagnia di una bella dose di olio extra vergine di oliva e lasciarli cuocere a fuoco medio-basso per un bel po', girandoli via via, il resto verrà da sé, a patto che gli ingredienti siano freschi e di prima scelta, il che non significa necessariamente che siano costosi, anzi!
Rispetto all'originale, io ho apportato una sola piccola variazione, ho aggiunto dei capperi per dare un po' di sapidità al piatto, che altrimenti ha un gusto più saturo, più denso, a volte leggermente dolciastro, altre nient'affatto, credo soprattutto in conseguenza della qualità del peperone stesso. 
Altra differenza sta nell'abbinamento che ho scelto. A Casa-Base generalmente la si mangia in accompagnamento a un piatto di carne, ottima devo dire con quella rossa, magari alla griglia, ma io volevo fare qualcosa di diverso. Era da un po' che pensavo di abbinarla con una salsina di prezzemolo che l'Illuminato prepara sempre per Natale, detta salsa verde, di cui racconterò a breve. Tale salsina, chez nous, oltre a servire per farcire degli sfiziosissimi crostini, viene servita in accompagnamento del classico bollito misto natalizio.
Io invece ho provato a usarla diversamente, condendoci del cous cous precedentemente cotto, a cui poi ho affiancato la peperonata, regina di quella cena, e infine un ricciolo di una ricotta freschissima a cui non avevo saputo resistere.


 A me e Coso l'esperimento è piaciuto parecchio, provare per credere.

La Peperonata di babbo 

Ingredienti (per 2-3 persone*)

3-4 peperoni (rossi e gialli) carnosi
2-3 pomodori rossi maturi
1-2 cipolle fresche, perché è un piatto estivo, ma vanno bene anche le altre
foglioline di basilico a piacere
capperi sotto sale non sciacquati** 
sale
olio extra vergine di oliva, abbondante***

Mettere in un tegame basso e largo, o in una padella capiente, un bello strato di olio***, cui aggiungerete i peperoni (lavati, ripuliti internamente da tutti i semini e dalle parti bianche in eccesso e tagliati a listarelle più o meno sottili e più o meno lunghe, secondo il vostro gusto), i pomodori (tagliati a pezzetti), la cipolla (affettata non troppo finemente), delle foglioline di basilico, i capperi e un po' di sale. Accendete il gas e, girando via via, lasciate cuocere a fuoco medio-basso per almeno un'ora, ma potete andare anche un po' oltre (nel mio caso, hanno cotto circa un'ora e venti minuti, abbassando a un certo punto la fiamma al minimo).
I peperoni dovranno risultare ben ammorbiditi e amalgamati con gli altri ingredienti, ma non sfatti e anche il profumo che a un certo punto emaneranno sarà un buon indicatore dell'arrivo al termine della cottura, nonché della buona riuscita del piatto.

* 2 persone se ne prendono una porzione dignitosa, 3 se ognuno ne prende una (a mio parere) piccola quantità, anche 4 persone se si tratta solo di assaggiatori.
** Da un po' di tempo a questa parte preferisco i capperi sotto sale a quelli sott'aceto e, quasi sempre, anziché sciacquarli prima dell'utilizzo, specialmente se la cottura è sufficientemente lunga, li uso così come sono, compensando a seconda dei casi o con la riduzione o addirittura con l'eliminazione del sale da aggiungere al piatto.
*** Se siete salutisti, o avete un'occhio di riguardo per la linea, potete ridurre quanto volete il quantitativo d'olio, magari aggiungendo un po' d'acqua calda/tiepida in cottura, se necessario. Siate però consci del fatto che il risultato non sarà lo stesso!


NOTE GENERALI

Vi piace che sia più pomodorosa? Aggiungete pomodoro!
Odiate la cipolla? Eliminatela (pazzi!) o sostituitela con scalogno e/o aglio (ho i miei dubbi, ma...).
Vorreste usare anche i peperoni verdi o peperoni di diversa qualità? Fatelo, il sapore cambierà certamente, ma forse per voi anche in meglio.
Basilico sì, basilico no? Capperi sì, capperi no? E perché non aggiungere anche un po' di olive nere?

Quando preparo dei dolci, in generale, mi attengo (quasi) pedissequamente alle indicazioni che prendo come riferimento, nell'altra cucina, no! Qui si va molto più a occhio e a proprio gusto. Personalizzate, ricreate, dubitate persino, ma soprattutto sperimentate, qualcosa verrà fuori e, semmai, la prossima volta saprete cosa e come migliorare.

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