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venerdì 6 febbraio 2015

Questioni di equilibrio

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Fondamentalmente, è una questione di equilibrio, se manca o si perde si cade, rischiando di farsi male. Non è una supposizione, è una legge della fisica, un dato certo e in quanto tale bisogna prenderne atto.

L'equilibrio è quella condizione per cui forze diverse non prevalgono l'una sull'altra ma si compensano tra loro, creando un'armonica e stabile combinazione e distribuzione delle parti che costituiscono il tutto; riferito alle persone, si intende la capacità di avere e mantenere un atteggiamento moderato e assennato.

Alcune persone ne sono naturalmente più o meno dotate, ma per altri dall'animo più ballerino, la questione può essere ardua, perché il confine tra le passioni umane alcune volte è talmente sottile, da risultare indistinguibile, al punto che sbilanciarsi troppo da una parte o dall'altra e volare a gambe all'aria sia meno banale di quanto si possa credere.

Per cui per esempio mi chiedo: qual è il limite tra desiderio e pretesa, sogno e aspettativa, visione e illusione, calma e lentezza, velocità e frenesia, convinzione e presunzione, tenacia e cocciutaggine, sogno e utopia, prudenza e paura, e via discorrendo? 
La lucidità nel distinguere e nell'affrontare queste scivolose condizioni della nostra mente e del nostro cuore, dipende anche dalla capacità di armonizzarle tra loro e viverle con misuratezza, smorzandone i tratti più acuti o semplicemente lasciandoli fluire, evitando il doloroso scontro con essi.

E' qualcosa di imparabile? Oppure, talora ne fossimo poco o punto provvisti resterà una capacità, magari migliorabile attraverso l'esperienza e la volontà, ma che fino in fondo non ci apparterrà mai?





Anche quando si cucina, l'equilibrio è forse la discriminante più decisiva per la buona riuscita di quello che si prepara e il suo pieno raggiungimento, nella realizzazione della pietanza, è uno dei risultati più alti a cui si possa ambire. Equilibrata deve essere non solo la scelta degli ingredienti che si decide di combinare affinché meglio si armonizzino tra di loro, ma anche la maniera in cui essi vengono trattati durante tutte le fasi della loro preparazione, fino alla loro ultima sintesi: la costruzione e presentazione del piatto. Il risultato sarà migliore tanto più gradevole risulterà ai nostri sensi, grazie alla raggiunta proporzione tra le parti che lo formano.

Per cui, è certamente vero che la materia prima sia di fondamentale importanza, ma a meno che non la si consumi da sola e a crudo, qualunque interazione con essa deve essere mediata da un sapiente senso della misura, altrimenti verrà irrimediabilmente compromessa, mentre un bravo chef probabilmente farebbe miracoli anche avendo per le mani solo Sofficini e pizza surgelata.

Di certo il raggiungimento di tale equilibrata padronanza nell'esecuzione tecnica dipende principalmente dalle proprie capacità affinate grazie alle esperienze incamerate, ma in alcuni casi c'è un altro tipo di equilibrio, appartenente a una sfera ancora superiore, a cui il resto dei fattori sono subordinati: quello emotivo.

Senza dubbio, io faccio parte di questi alcuni casi.



Infatti, quando racconto che mi piace cucinare i più, seguendo un comune sillogismo (le piace, quindi le riesce) mi chiedono, probabilmente pensando di fare una domanda retorica: "quindi cucini bene?". Di solito mi fermo un attimo a riflettere, tante volte nel frattempo fosse cambiato qualcosa, ma poi rispondo sempre: "Dipende".
Dipende da come mi sento, principalmente.

Il fatto che una larga parte delle cose che ho cucinato negli ultimi mesi mi abbia lasciato delusa o insoddisfatta, dovrebbe costituire un segnale piuttosto chiaro sul mio stato emotivo. Non che mi stia dando della squilibrata, ma è possibile che il mio animo sia un tantinello troppo agitato ultimamente; non la vivo come una tempesta, ma piuttosto mi sento come un mare mosso che cerca di ritrovare acque più tranquille.

Pace interiore, pace interiore, pace interiore... (Kung Fu Panda, anyone?)


In questi mesi autunnali e invernali, complici le basse temperature, le giornate brevi, le tante serate passate in casa con i nostri Trilli e Peter Pan e grazie ai metabolismi ancora piuttosto agili che per ora ci assistono, ci siamo concessi numerosi grossi grassi pasti decisamente ricchi di quei lipidi e quegli zuccheri, di cui molti hanno così tanta paura oggigiorno, ma che sono così incomparabilmente sfiziosi.

Tuttavia, non sono mancati nemmeno i ben più salutari minestroni, le zuppe e soprattutto le vellutate, che ho particolarmente apprezzato e con cui per fortuna la stagione si concilia altrettanto bene. 

In special modo quelle a base di zucca, ortaggio che ben si ricollega con tutti questi discorsi che ho sprecato sull'argomento equilibrio (e la sua assenza).


La zucca mi piace perché è buona e perché è estremamente versatile, per cui si presta a infinite preparazioni dolci e salate e mi è molto simpatica perché ha un colore fantastico che dona un tocco bellissimo ad ogni piatto che incontra. 

Tuttavia, parlo da toscana, quindi da donna dal palato molto forse troppo robusto -diciamocelo- non ha una personalità particolarmente spiccata e viene facilmente schiacciata dagli altri ingredienti con cui la si combina, cosa di cui bisogna tener di conto per evitare sbilanciamenti.

Di seguito le 3 varianti di vellutata a base di zucca che ho preferito nelle quali, sebbene in ognuna di esse la delicata zucca sia stata sempre un pochino sopraffatta dagli altri suoi compagni di piatto, ho trovato il risultato finale comunque gradevole e armonico.



VELLUTATA DI ZUCCA DI HELENE MARKART
(leggermente modificata)

Ingredienti
500 gr di polpa di zucca gialla, pulita
250 ml di panna fresca
500 ml di brodo vegetale, caldo
burro
sale, pepe
curcuma*, in polvere

Per guarnire* 
semi di zucca, sbucciati 
crema di aceto balsamico



Tagliare la polpa di zucca a dadini.
In una pentola far rosolare qualche minuto i dadini di zucca nel burro sciolto.
Aggiungere il brodo caldo e la panna liquida, portare a ebollizione e cuocere per altri 15 minuti circa.
Terminata la cottura della zuppa, aggiustare di sale e pepe e unire un pizzico di curcuma*.
Passare quindi al mixer per ottenere una crema omogenea.

Versare la zuppa calda nei piatti fondi e guarnirli* con i semi di zucca e la crema di aceto balsamico.
Servire accompagnando con crostini di pane tostato.



*le mie variazioni sul piatto della sig.ra Markart






  VELLUTATA DI ZUCCA E VERDURE INVERNALI


Ingredienti
500 gr di polpa di zucca gialla, pulita
2 carote
1 cavolo romano
1 patata
1 porro
1 scalogno
brodo vegetale, caldo
olio extra vergine di oliva
sale, pepe
curry, in polvere
prezzemolo 
pecorino romano


Pulire, lavare e tagliare tutte le verdure.
In una pentola far rosolare il porro e lo scalogno precedentemente affettati in un po' d'olio, appena appaiono leggermente dorati aggiungere prima il cavolo, poi le carote, la patata e infine la zucca. Prima di ogni nuovo inserimento di verdura, far rosolare un minutino. Salare e versare il brodo caldo.
Cuocere per una ventina di minuti, o finché tutte le verdure sono diventate tenere, eventualmente aggiustare di sale e unire un pizzico di curry.
Passare al mixer o con il minipimer per ottenere una crema omogenea.

Versare la zuppa calda nei piatti fondi e completare con una bella grattugiata di pecorino romano e qualche scaglietta extra di formaggio, un po' di prezzemolo e infine una spolverata di pepe.

Servire accompagnando con sottili fette di pane tostato.





 



             VELLUTATA DI ZUCCA E CECI



Ingredienti
500 gr di polpa di zucca gialla, cotta al vapore e già passata*
200 gr di ceci, lessi
1 patata, tagliata a piccoli cubetti
1 cipolla bianca
1 scalogno
brodo vegetale, caldo
olio extra vergine di oliva
sale, pepe
salvia e rosmarino
parmigiano
(cecina)


In una pentola far rosolare la cipolla, lo scalogno, la salvia e il rosmarino in un po' d'olio, poi aggiungere i dadini di patata. Lasciar insaporire e indorare per pochi minuti. Aggiungere i ceci già lessati, salare e poi versare un po' di brodo caldo.

Cuocere per una quindicina di minuti o finché le patate sono tenere e passare il tutto al mixer o al minipimer.

Unire la zucca già passata, aggiustare di sale e cuocere qualche altro minuto in modo che gli ingredienti si amalgamino bene tra loro.

Versare la zuppa calda nei piatti fondi e completare con una bella grattugiata di parmigiano e una spolverata di pepe.

Servire la vellutata con sottili fette di pane, o crostini, tostati.

Personalmente, ho accompagnato con delle striscioline di cecina (una sorta di schiaccia bassa a base di farina di ceci, acqua e olio).

___________________
*potete anche partire dalla zucca a crudo tagliata anch'essa a pezzetti che metterete a cuocere con le patate.





Tutte molto buone, ma la mia preferita è stata la vellutata con verdure invernali, sebbene sia senza dubbio la versione in cui la zucca ne risente maggiormente (il cavolo predominerà nettamente), quindi la meno bilanciata.

Se ne deduce che l'equilibrio è l'equilibrio, ma poi c'è il gusto personale, che forse sta un gradino ancora sopra ad ogni considerazione si possa fare.

Del resto si sa che...



De gustibus non est disputandum.




Non solo cibo

Photo Credits: 

Le prime 2 immagini in bianco e nere provengono da Pinterest, tutte le altre foto sono scattate ed editate da me, Sabrina Bonaiuti, limperfetta.

4 commenti:

  1. Nonnò, che crema di balsamico... la vellutata di zucche la guarnisci con un filo di olio di semi di zucca della Stiria o della Slovenia, dai retta a me.
    Ale

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    Risposte
    1. Mmm, ti credo, in effetti confermi la sig.ra Markart (1°ricetta) che la guarnisce come dici tu.
      Però io non l'avevo a disposizione e ho ripiegato sulla crema di balsamico. Lo cercherò e la prossima volta provo. Grazie del consiglio. :D
      Sabrina

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  2. Beh? Più di un mese di silenzio... Ti sei stancata di scrivere oppure ora andate avanti a 4 salti in padella?
    Ale (quello dell'olio di semi di zucca della Stiria, insomma, il rompicoglioni)

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    Risposte
    1. Ahahahah! Caro rompicoglioni hai proprio ragione! Pensa te, sono così poco abituata ai commenti che mi sono accorta ora di questo! Tesoro, ma come si fa a fare tutto? Se conosci il segreto dimmelo, te pregoooooo!
      Anyway, tra i buoni propositi del mese c'è anche questo! ;D
      Un bacione

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